Ieri ha avuto luogo la presentazione ufficiale del mio primo libro "EMPOLI SCOMPARSA", con nutrita partecipazione di amici, lettori e cittadini empolesi presso la sala conferenze della Misericordia di Empoli. Aggiungo a titolo personale un sincero ringraziamento per l'affetto e l'interesse mostrato
Claudio Biscarini: Empolesi dispersi in URSS
Che gli empolesi siano stati più adatti alla bottega, al banco con il grembial, non con la spada al fianco, come dice Ippolito Neri, a vedere quel che fecero durante l’ultima guerra non si direbbe. Non sono poche, infatti, le medaglie al Valor Militare guadagnate da cittadini di Empoli e dintorni e gli atti di coraggio.
Vogliamo, qui, a mo’ di esempio ricordare il sottotenente di Fanteria Michele Lensi che, a venti anni precisi, era nato il giorno di Natale del 1920, decedeva il 15 dicembre 1940 su quota 1640 del fronte albanese, o la Medaglia d’Argento al Valor Militare decretata per il primo aviere motorista Oscar Mazzantini di Limite sull’Arno, guadagnata durante un bombardamento su Bir Emba, in Africa settentrionale, il 9 dicembre 1940. O ancora il giovane carrista Ugo Lavoratorini, nato a Pagnana il 7 dicembre 1919 e deceduto a Tobruch il 29 novembre 1941. Il fronte africano vedeva la morte anche del Geniere Ivo Rugiadi, durante un rastrella mento in un campo minato e del carrista Paolo Donati caduto il 1 dicembre 1941 nella zona tragica di Bir el Gobi, dove combatterono i “Mussolini’s boys” della Divisione Giovani Fascisti accanti ai carri dell’Ariete, meritandosi la proposta di Medaglia d’Oro al Valor Militare.Come non ricordare il fante Marino Cinelli, di Sovigliana, classe 1909 già milite nel 93° Battaglione Camicie Nere Giglio Rosso di Empoli con il quale, assieme ad altri 400 Legionari circa della zona Empolese-Valdelsa, partecipò alla campagna di Grecia. Moriva in Croazia, ad Agolisti, l’8 aprile 1942 dopo uno scontro, da fante , contro partigiani serbo-croati, o la Medaglia di Bronzo decretata per il sergente maggiore pilota Alemanno Cinotti di Limite, meritata il 23 luglio 1941 sul cielo del Mediterraneo. Il sottocapo della Regia Marina Giovanni Mazzantini ebbe la Croce di Guerra come il primo aviere marconista Corrado Bellucci. Altra Medaglia d’Argento al caporal maggiore Gino Santini su quota 517 in Albania il 16 dicembre 1940 e al sergente maggiore armiere della Regia Aeronautica Jares Corsinovi, ferito nel cielo di Koritza il 15 novembre 1940. In Russia come non ricordare la Croce di Ferro di II Classe, a cui si aggiunse la Medaglia di Bronzo che ebbe dal generale Messe, al sergente del Genio Pontieri Gino Ragionieri da Tinaia per la sua azione nella zona del Nipro e nella conquista della cittadina di Petrowka, durante il ciclo operativo del Corpo di Spedizione Italiano in Russia. Sempre sul fronte est si distingueva il sottotenente Alberto Ficini, nato a Empoli il 10 ottobre 1921, Medaglia d’Argento al Valor Militare, appartenente alla 61° Compagnia del battaglione Vicenza, 9° Reggimento, Divisione Alpina Julia, deceduto nella difesa del quadrivio di Selenij Jar il 30 dicembre 1942. Il suo corpo, assieme a quello del caporale del 6° Bersaglieri, nato in Ormicello il 9 gennaio 1920, Cesare Borghini caduto il 2 agosto 1942 nella battaglia di Sserafimowitsch, rientrò in Italia nel 1992.
La campagna di Russia, infatti, è stata considerata, non ha torto, una grande tragedia. Una partecipazione italiana inizialmente non richiesta da Hitler, a cui andarono i migliori mezzi in dotazione al nostro Regio Esercito i quali sarebbero stati molto più utili in Africa settentrionale. Una avventura voluta da Mussolini con tanti giovani soldati che avrebbero visto, alla fine, la morte sia per mano di chi difendeva la propria terra sia per le condizioni del Generale Inverno. Un’avventura inutile, ammesso che la guerra italiana avesse avuto su altri fronti utilità alcuna, condotta al seguito dei tedeschi, noi poveri di tutto, loro arroganti e vincitori, almeno fino al dicembre 1941. Anche se non avesse avuto altre responsabilità a cui la Storia lo avesse inchiodato alla fine dei suoi giorni, Mussolini avrebbe avuto sulle sue spalle le migliaia di morti sulla linea del fronte, nel gelo della ritirata e nei terribili campi sovietici, della sua marcia su Mosca.
Vogliamo, qui, ricordare almeno i nomi di alcuni di quei morti e dispersi in quella enorme, gelida, immensa tragedia umana che fu la campagna di Russia:
Militari empolesi dispersi fronte russo:
Giuseppe Montepagani, anni 29, disperso – morte presunta – il giorno 11 gennaio 1943.
Rolando Tarocchi, anni 32, disperso – morte presunta- 22 dicembre 1942
Danilo Rigatti, anni 26, disperso nel 1942
Nello Pertici, anni 30, disperso in circostanze ignote
Alvaro Meini, anni 22, disperso in circostanze ignote
Sergio Francini, anni 21, disperso nel 1942
Ettore Fontanelli, anni 31, disperso l’11 febbraio 1943
Vittorio Bini, anni 27, disperso nel 1943
Nello Benassai, anni 26, disperso nel 1943
Giovanni Antonelli, anni 28, disperso in circostanze ignote
Deceduti sicuramente:
Oreste Cappelli, anni 36, morto in prigionia a Reni (Russia) il 19 agosto 1943
Edoardo Tuti, morto in prigionia, anni 31, a Mikiuriski il 30 marzo 1943.
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