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Il Giro d’Empoli, terra terra

Forse oggi, 14 novembre 2012 attorno alle 15 qualche passante nel Giro d’Empoli avrà sicuramente pensato “a costui sarà caduto qualcosa per terra”. Non è cosi. Stavo facendo fotografie da un’inusuale punto d’osservazione, ovvero a meno di 10 cm dalla…

Paolo Santini: Un ponte d’autore per Empoli. Peccato che non lo sapesse. O lo avesse dimenticato

Fino a poco tempo fa e per quasi sessant’anni Empoli ha avuto un ponte d’autore. E che autore! Ma viene da chiedersi se lo sapesse, Empoli, visto che nessuno in loco, – soltanto uno, il sindaco di Vinci Dario Parrini, in un’occasione pubblica accennò al grande autore – nemmeno negli ultimi mesi, ha celebrato questo grande ingegnere italiano, famoso per tante realizzazioni, ponti soprattutto, in giro per il Bel Paese  e per il mondo intero. Il ponte d’autore naturalmente era quello appena demolito, anzi “smontato”, fra Spicchio ed Empoli, e l’autore era Riccardo Morandi. Tanti ingegneri e tecnici a questo punto sobbalzeranno sulla sedia nell’udire il nome di uno dei mostri sacri delle costruzioni sopraelevate. Si, proprio lui, il genio del cemento armato precompresso, con sette brevetti sulla precompressione che portano il suo nome, citato in tutti i testi dell’ingegneria contemporanea. Morandi nel 1949 aveva progettato un ponte a travata sull’Elsa, in località Canneto – era l’estate del 1950 quando il ponte, che misurava 40 metri di luce, con conci di 1 metro e 16 cavi, costruito dall’impresa Fratelli Giovannetti, fu inaugurato – e poi, nel 1952 il ponte principale della cittadina empolese, un ponte a tre travate semplicemente appoggiate ciascuna di 32 metri di luce. L’inaugurazione della struttura avvenne nel 1954. Il ponte, ricordava Morandi, è insieme la conquista dello spazio e un fatto di pura forma, “e in questa opera si realizza la sintesi di architettura e ingegneria”; egli sottolineava come questi interventi debbano interagire con il paesaggio e con i suoi abitanti, “in un rapporto strettissimo tra necessità, dovuta alle esigenze del progresso, e una forma di tutela del patrimonio naturale – e paesaggistico, ndr – che passa attraverso la contaminazione con l’oggetto architettonico studiato per il contesto particolare”. In effetti anche il ponte empolese era ben inserito nel contesto dell’epoca; minimalista, razionale, sottile ed elegante, in confronto al pachiderma appena realizzato, un colosso poderoso nella struttura e negli ingombri, certamente più funzionale, speriamo più duraturo. Certamente meno elegante del ponte di Morandi.

Arno in livello di guardia 13/11/2012 – Foto e filmato.

13/11/2012 ore 9.00 Livello dell'Arno cresciuto ma allo stato attuale non può destare preoccupazione.  La rapidità di crescita del livello è dipeso perché ieri sono state aperte le dighe di Levane e La Penna, a monte di Arezzo. Quindi tutto sotto controllo…

Massimo Cioffi – Guarda l’alba che t’insegna a sorridere

Quanti di noi non hai mai ascoltato da piccoli questa fiaba, quanti di noi non hanno avuto paura che arrivasse l’uomo nero, era forse una pressione ansiogena da parte degli adulti per ottenere qualcosa dai piccoli consapevoli che la costrizione genera molta paura. Spesso i bambini imparano a reprimere le proprie paure, imparano a viverle in silenzio per compiacere le figure di riferimento, per non preoccuparli o inquietarli. “Non prendere le caramelle dagli sconosciuti a scuola” un’altra paura che spesso aveva il significato di non farci fidare di nessuno che non fosse un familiare o un amico dei genitori, giusta attenzione dei genitori verso i piccoli che ancora non hanno la forza per conquistarsi un posto nel mondo.Prima di voler padroneggiare la paura è importante dunque riconoscere la sua importanza: se non avessimo mai paura, mancherebbe qualcosa di determinante nella nostra vita e, come afferma Paola Binetti, neuropsichiatra infantile che si occupa da molti anni di psicologia evolutiva: “Un bambino senza paure è un bambino che ha soffocato il proprio senso dell’avventura”.
Il mondo infantile è animato da mille paure, i bambini possono vivere paure reali e timori irrazionali.
Le paure reali sono quelle “fuori di noi”, quelle legate a esperienze reali che il bambino vive e sperimenta sulla propria pelle, quelle che hanno un riscontro nella realtà come per esempio l’intensa paura e spavento che può sperimentare un bambino quando cade per terra e si fa male o le paure scatenate da stimoli esterni come per esempio la paura dei rumori forti per i neonati, la paura del temporale, la paura per il fuoco che ci ha bruciato, per il gatto che ci ha graffiato, per l’insetto che ci ha punto.

Via del Giglio…. senza “tinozze”

Parafrasando il famigerato filmato di "Hitler si inca**a per la pista ciclabile, che ormai è ben noto a tutti, uso il termine "tinozze" per le fioriere messe nel Giro d'Empoli, e non mi dilungo su di esse. Pubblico però queste…

Non indovinerete mai …. dov’era ?

Non indovinerete mai .... dov'era ? Sotto coi commenti! Si coglie l'occasione per chiedere a tutti gli empolesi (e non) di inviarci le foto di Empoli scattate in famiglia, vanno bene sia foto vecchie, sia anche foto fino a pochi…

Una foto dell’anno 1999

Eccola qua, siamo in Via Ridolfi vicino all'incrocio con Via Salvagnoli. La foto risale all'anno 1999. Notate bene la pavimentazione in asfalto, che fu modificata pochi anni or sono.

I Tetti di Empoli

Veduta panoramica mozzafiato sui tetti di Empoli, in direzione ovest. Il cielo fa da cornice suggestiva. A voi i commenti.  

Proseguono i lavori al Ponte (vecchio) nuovo

Proseguono i lavori al Ponte (vecchio) nuovo. Già, ma come lo possiamo soprannominare? Ponte vecchio nuovo? Ponte nuovo vecchio? Considerato che si tratta di due campate indipendenti appoggiate su due piloni, si potrebbe anche dire "Ponti gemelli". A parte i…

Antonio Negro, primo Sindaco postbellico di Empoli

Sul web non si smette mai di sorprendersi. Ho trovato questo documentario incentrato su un importante personaggio empolese del Novecento, Antonio Negro, primo sindaco postbellico di Empoli. Il documentario, peraltro ben fatto, è stato curato dal Prof. Paolo Capezzone: https://www.facebook.com/paolo.capezzone Prima…

Alluvione 04 Novembre 1966

Ricorre l'anniversario della terribile alluvione dell'Arno del 4 Novembre 1966. Le foto si commentano da sole. Raccontateci le vostre esperienze e scriveteci a: dellastoriadempoli@gmail.com  

Giuliano Lastraioli: intervento al Convegno sulla storia locale a Pistoia

 Pistola, 26 ottobre 2012

Convegno sulla storia locale nell’epoca della globalizzazione

Intervento di GIULIANO LASTRAIOLI, direttore del “Bullettino Storico Empolese”.

Ma l’avete letta la storia di Civitavecchia del Calisse? Oppure i brevi saggi di Benedetto Croce sui paeselli d’origine dei suoi genitori?
O anche gli studi maremmani di Gioacchino Volpe? Quella non è storia locale, ma superstoria. Altro che globalizzazione!
Quelli sono capolavori storiografici preglobalizzati.
E quindi eterni. Hanno fatto scuola.
A parte l’iperbole (un po’ di retorica a noi provinciali non guasta), ritengo che in punto di storia locale si possa andare poco oltre, con buona pace per il professor Bendiscioli, che già nel 1967, al congresso nazionale, di scienze storiche celebrato a Perugia, preconizzava un revival della cosiddetta “storia locale” alla stregua di nuove metodologie rispettose dei sacri canoni del rigore critico, di una filologia accurata e di una disamina delle materie trattate più generalizzata della ristretta Landeskunde che ha spesso caratterizzato la produzione localistica,
Nessuno di noi, modesti eruditi di paese, dai brevi orizzonti e dalle fonti informative limitate, va esente da un culto geloso ed eccessivo della dantesca “carità del natìo loco”, che ci spinge inesorabilmente a radunare “le fronde sparte” (Inf. XIV, 1-2).
Vivo e opero in una piccola città da sempre priva di importanti istituzioni politiche, amministrative, giudiziarie e religiose, dove purtroppo pullulano e proliferano i memorialisti, i raccoglitori di aneddoti, i laudatores dei luoghi comuni tradizionali, con assoluto privilegio per la intoccabile sacertà della volgata antifascista e resistenziale.
Non esistono, a Empoli, storici professionali a tempo pieno, ma dilaga, invece, un’infinità di cultori della spigolatura curiosa avulsa dal contesto.
Mancano pure i benemeriti proposti e canonici della Collegiata che almeno producevano importanti materiali di consultazione, nel cui “hortus conclusus” si è poi dovuto inzuppare il biscotto, di buona o di cattiva voglia. Almeno, quei venerandi autori sapevano dove mettere le mani, conoscevano il latino alla perfezione (soprattutto quello tardo e medievale) ed erano assai pratici di paleografia e di epigrafia.

Il massello d’Arno

Sulle facciate di alcuni edifici non recenti è ancora visibile il cosiddetto “massello d’Arno”, ovvero un elemento costruttivo utilizzato dagli ultimi decenni dell’Ottocento fino ai primi anni Cinquanta del Novecento, o quanto meno rilevati più volte in edifici di cui si…

Sintesi dell’espansione urbanistica di Empoli 1954-2000

Pubblico due elaborati estratti dalla mia tesi triennale di Pianificazione Urbanistica. Ponendo a confronto queste due tavole si evince l'espansione a macchia coaugulare dell'edificato di Empoli. La prima tavola del 1954 è stata redatto sulla base degli edifici presenti nel…

Alcuni sguardi dall’alto….2006/2007

Ecco una carrellata di alcune immagini del periodo 2006/2007 tratte dal portale Bing.com relative ad alcuni quartieri di Empoli. Notate le differenze e gli interventi effettuati ?                  

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