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Lavori in vista sul Piaggione….

Da quanto abbiamo letto su Gonews.it sembra che da lun 30 luglio cominceranno dei lavori di restyling di Piazza Guido Guerra detta anche Il Piaggione, lavori che prevedono la realizzazione di un'ampia rotonda su cui far confluire successivamente il traffico…

Giuliano Lastraioli: LA GIUNTA ALLA DERRATA

Noterelle sparse sull'ultimo lavoro della Ragionieri Per carità di patria non ne volevo scrivere, ma la stroncatura del Siemoni al libretto della Ragionieri sulla chiesa di Sant'Agostino mi impone di dare la giunta alla derrata. Anzitutto mi meraviglia la meraviglia…

GIUSEPPE CHELLI, UNA VITTIMA DELLA MEMORIA

L'amico Francesco Fiumalbi, contitolare del sito http://smartarc.blogspot.it/ ci invia e autorizza a pubblicare questo articolo scritto da Giuseppe Chelli in relazione all'articoli di Claudio Biscarini pubblicato ieri  https://www.dellastoriadempoli.it/?p=11723 .   L’appassionato e competente intervento di Claudio Biscarini, a pochi giorni dalle…

Claudio Biscarini: San Miniato, 22 luglio 1944

La Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio.

Domenica prossima ricorderemo il 68° anniversario della strage nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio di San Miniato. Certamente, nonostante la pubblicazione di un documento che riteniamo risolutivo nel volumetto La Prova, non mancano ancora i “nostalgici” di spiegazioni diverse da quella della granata da 105 mm americana, entrata per puro caso attraverso il semirosone del braccio meridionale del transetto ed esplosa nella navata destra della chiesa. Cerchiamo, quindi, per l’ennesima volta di prevenire questi “nostalgici” e analizziamo i fatti partendo dal documento americano. Perché diciamo che è risolutivo? Due sono le cose che si leggono in quelle scarne righe che ne fanno un testo importantissimo che si accodano ad altre. Primo: il documento è coevo e non ha subito manipolazioni successive in quanto serviva solo per annotare fasi tecniche dell’impiego degli obici del 337th US Field Artillery. Per questo siamo stati in grado non solo di stabilire con assoluta esattezza l’ora dell’inizio dei due cannoneggiamenti su San Miniato, ricordati anche dai testimoni, le coordinate di tiro e il numero dei proiettili sparati. Secondo: leggendo l’annotazione del 23 luglio si può comprendere come essa sia chiara nella sua esposizione seppure sintetica. Si legge, infatti, che i partigiani samminiatesi dicono agli americani che “qualcuno, ieri, ha sparato nella zona di San Miniato e ha colpito una chiesa”. Ora, anche se non fossimo a conoscenza che a sparare furono gli obici statunitensi, salta agli occhi che, se i partigiani avessero saputo che a colpire erano stati i mortai o gli obici tedeschi, la cosa sarebbe stata riportata in maniera chiara agli americani i quali non si sarebbero certo perduta l’occasione di annotare un altro crimine tedesco nei loro documenti. L’annotazione prosegue con “ I feriti sono stati trasportati all’ospedale non ci sparate sopra”. Altra palese ammissione che gli americani furono da subito consci di aver preso la chiesa. Infatti, in questo passo è come se avessero scritto “abbiamo fatto una fesseria ieri, badiamo di non ripeterla con l’ospedale”.

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