Fondo Caponi, Empoli, Volume 1 pagina 27: vita di campagna e il Guadagnoli. Indice: Foto n. 1 - Podere da identificare Foto n. 2 - Trofei di caccia e chiesa da verificare Foto n. 3 - Volo del ciuco con frase del Guadagnoli Foto n…
Sono notevoli i risultati derivanti dall’intersezione informatica delle fonti inerenti la proprietà immobiliare, in un piccolo spazio del Castello d’Empoli sono concentrate molte informazioni dense di storia umana e architettonica. Focalizziamo l’attenzione sull’odierno incrocio di Via Ridolfi con Via Giuseppe del Papa, e osserviamo l’edificio ove oggi c’è il negozio di abbigliamento per bambini[1] (oppure dove c’era il negozio Montefiori nel Novecento). Questo fabbricato non è stato distrutto dall’esplosione delle mine dei tedeschi in fuga, anche se fu danneggiato dalla deflagrazione delle altre mine appresso. Ma facendo un salto indietro nel tempo, diciamo un paio di secoli, si è riscontrato che questo edificio è stato adibito ad uso Uffizio dell’Abbondanza, rammentando che l’Abbondanza aveva avuto altra sede, ovvero in Via degli Asini pressi Porta Giudea[2](Palazzo e Torrino dei Righi). Principalmente la sua funzione era il reperimento di generi alimentari, per lo più cereali, che nei periodi di alti prezzi o di carestia venivano poi venduti con funzione calmieratrice, o distribuiti gratuitamente ai più poveri. Nella riga (o segnatura) n° 5755 c 1356 v della Decima Granducale del 1776 si legge dell’esistenza di <<“Una fabbrica posta nella Terra d’Empoli, che serviva ad uso di soppresso Uffizio dell’Abbondanza, consistente in due case unite, una grande di tre piani, compreso quello terreno, e l’altra più piccola di quattro piani partimenti con terreno, insieme con un piaggione sollevato con n. 15 buche da grano”>>, in quell’anno di proprietà Valente Bargellini che compra dalla Congregazione dell’Annona per prezzo di scudi 927.4 con rogito Notaio Ser Giuseppe Gamucci in data 18 gennaio 1772. La Decima non concerneva la redazione di mappe, ma fortunatamente nella Sezione D della Comunità di Empoli del Catasto Leopoldino viene rappresentato fedelmente questo compendio, e si possono ancora contare le quindici buche da grano nell’estratto[3] ivi riportato. Nell’anno 1759, quindi pochi anni prima della Decima, tale edificio risultava ancora di proprietà[4] dell’Abbondanza, mentre nel 1710 risulta proprietà di Vincenzo Bartoloni[5].
Dalla Decima emerge un’altra importante notizia cartografica, ovvero i proprietari confinanti dell’ex Ufficio dell’Abbondanza. A nord vi era la Cappella di San Giuseppe, censita[6] almeno fin dal 1710, di cui nessuno si era accorto che vi è una sua immagine di scorci o in una foto[7] dell’Archivio Caponi, notare bene anche la piccola gradinata antistante la facciata nell’attuale Via Ridolfi.
Fondo Caponi, Empoli, Volume 1 pagina 26: Pontorme, la Bastia, Ponte a Elsa e Granaiolo Indice: Foto n. 1 - Pontorme via fiorentina Foto n. 2 - Pontorme, panorama Foto n. 3 - Villa La Bastia Foto n. 4 - Ponte a Elsa Villa Capoquadri Foto n…
Nel Fondo Arrighi vi è l'immagine della Piazza dei Leoni, con la fontana del Pampaloni circondata dalle autovetture circolanti negli anni '60, vedi Bianchina, Maggiolone e Cinquecento riconoscibili nello scatto.
Fondo Caponi, Empoli, Volume 1 pagina 25: Dal Piaggione, alla piazza della stazione e sull'Arno... Indice: Foto n. 1 - Piaggione, veduta in direzione ponte Foto n. 2 - Piaggione, veduta in direzione Spicchio Foto n. 3 - Panoramica dell'Arno all'altezza dei macelli Foto n. 4 - Arno…
Chissà i lettori cosa hanno immaginato dal titolo. Tranquilli, stiamo parlando della ditta che ha fornito e realizzato i paletti dissuasori del trattico ubicati in Via Rosselli a Empoli, il tratto dal Vinegar verso la Cassa di Risparmio di Pisa…
Franco ci manda una cartolina che ritrae Empoli vista da S. Maria. Si vede il rio di S. Anna scoperto, il contenitore dell'acqua della Solgomma, i due campanili e un calessino che si dirige verso il centro. La cartolina è…
Fondo Caponi, Empoli, Volume 1 pagina 24: vie del centro, Porta Pisana, Pieve di Monterappoli Indice: Foto n. 1 - Via del Giglio incrocio Via Marchetti Foto n. 2 - Via Ridolfi incrocio Via Del Papa Foto n. 3 - Via Marchetti incrocio via chiara…
Quella branca dello studio della storia che definiamo “militare”, molto accreditata all’estero, in Italia ha pochi, valorosi adepti. Tanti che si classificano come “storici militari” in realtà mescolano abilmente politica e cognizioni militari di cui, molto spesso, hanno solo un minimo sentore. Certo che “la guerra è la politica che continua con altri mezzi” (oggi si può fare questo parallelo riferendosi all’economia) e quindi fare storia militare senza affrontare anche problemi politici non è del tutto possibile. Sacrificare, però, alla politica problemi di stretta valenza militare e fuorviante per capire cosa avvenne in un determinato luogo in una determinata data. Alla fine, pur con tutte le risultanze politiche che si vuole, è sul campo di battaglia che si decide tutto. Uno dei classici esempi di come la storia militare tout cout, ripeto molto studiata all’estero specialmente negli Stati Uniti, in Francia e nei paesi del Commonwealth britannico, è la campagna d’Italia e il ruolo del soldato tedesco rispetto ai corrispettivi militari avversari. Molto inchiostro è stato scritto sulla disgraziata campagna che vide protagonista la nostra penisola e, spesso, è stato inchiostro buttato. Lo stesso dicasi per la figura del soldato tedesco che fu oggetto, per quanto ci riguarda, di uno studio ad hoc per la rivista francese 2é Guerre Mondiale di anni fa.
Cartolina con timbro postale del 1949, ma la foto è "ante guerra" perché ci sono i due campanili originali ancora in piedi. (Collezione Franco Arrighi)
Scattata dal Canto degli Zolfanelli e puntata verso la Collegiata, riesce a trasmettere maggior suggestività grazie alla fuga prospettica del porticato. Da notare anche la presenza delle colonnette disposte al centro del passaggio, sicuramente per impedire il passaggio e la…
La vecchia stazione degli autobus aveva sede nel Palazzo Pini, poi dei Mariambini, di fianco alla Madonna del Pozzo. In questa immagine, risalente ai primi Anni '70 si nota anche gli ombrelloni colorati col marchio della Sammontana gelati.
Francesco Lilloni Alberti, POESIE, Amici del Bargello, Firenze, 2002 Solitario in patria UN POETA SEGRETO Agli esami di quinta ginnasiale fu proprio lui a interrogarmi in latino e in greco. Ho casualmente ritrovato i verbalini; epistole ciceroniane a latino…
Giuliano Lastraioli ci segnala, estratto dalla sua biblioteca, il passaggio da Empoli nel finire del secolo decimo nono, del giornalista professore Domenico Macry- Correale, originario di Siderno in Calabria. " Afflisse Empoli con fiere polemiche e proposito di ogni argomento…
Mi sembra interessante pubblicare questo quadro raffigurante la Madonna del Pozzo, l'autore è Leonardo Maestrelli di cui non so niente e sarei interessato ad approfondire notizie su tale autore. Sul quadro c'è riportato l'anno 1980, anche se a me tale…
Se oggi vi sono lamentele sulle fioriere e sulle ova, vi basti rammentare i disagi delle trincee di scavo per la nuova pavimentazione del Centro Storico. Foto scattate nel periodo 1999-2000, in alcune di esse si possono ancora vedere alcuni…
Walma Montemaggi, NEL BOSCO DI CORNIOIA, Racconti e testimonianze, Bonaccorso Editore, Verona, 2012, E. 18 “ In Italia reduci si nasce.” Leo Longanesi Ancora un memorialista. Non ci si salva più. Stavolta addirittura una memorialista. Le donne ormai soverchiano in…
Fondo Caponi, Empoli, Volume 1 pagina 23: la loggia del mercato, ponte di Marcignana e il fiume Arno Indice: Foto n. 1 - Piazza Ferrucci, demolizione dell'antica loggia del mercato della frutta Foto n. 2 - Ponte a sette archi sull'Arno a Marcignana Foto…