Skip to content

Paolo Santini: Un ponte d’autore per Empoli. Peccato che non lo sapesse. O lo avesse dimenticato

Fino a poco tempo fa e per quasi sessant’anni Empoli ha avuto un ponte d’autore. E che autore! Ma viene da chiedersi se lo sapesse, Empoli, visto che nessuno in loco, – soltanto uno, il sindaco di Vinci Dario Parrini, in un’occasione pubblica accennò al grande autore – nemmeno negli ultimi mesi, ha celebrato questo grande ingegnere italiano, famoso per tante realizzazioni, ponti soprattutto, in giro per il Bel Paese  e per il mondo intero. Il ponte d’autore naturalmente era quello appena demolito, anzi “smontato”, fra Spicchio ed Empoli, e l’autore era Riccardo Morandi. Tanti ingegneri e tecnici a questo punto sobbalzeranno sulla sedia nell’udire il nome di uno dei mostri sacri delle costruzioni sopraelevate. Si, proprio lui, il genio del cemento armato precompresso, con sette brevetti sulla precompressione che portano il suo nome, citato in tutti i testi dell’ingegneria contemporanea. Morandi nel 1949 aveva progettato un ponte a travata sull’Elsa, in località Canneto – era l’estate del 1950 quando il ponte, che misurava 40 metri di luce, con conci di 1 metro e 16 cavi, costruito dall’impresa Fratelli Giovannetti, fu inaugurato – e poi, nel 1952 il ponte principale della cittadina empolese, un ponte a tre travate semplicemente appoggiate ciascuna di 32 metri di luce. L’inaugurazione della struttura avvenne nel 1954. Il ponte, ricordava Morandi, è insieme la conquista dello spazio e un fatto di pura forma, “e in questa opera si realizza la sintesi di architettura e ingegneria”; egli sottolineava come questi interventi debbano interagire con il paesaggio e con i suoi abitanti, “in un rapporto strettissimo tra necessità, dovuta alle esigenze del progresso, e una forma di tutela del patrimonio naturale – e paesaggistico, ndr – che passa attraverso la contaminazione con l’oggetto architettonico studiato per il contesto particolare”. In effetti anche il ponte empolese era ben inserito nel contesto dell’epoca; minimalista, razionale, sottile ed elegante, in confronto al pachiderma appena realizzato, un colosso poderoso nella struttura e negli ingombri, certamente più funzionale, speriamo più duraturo. Certamente meno elegante del ponte di Morandi.

Massimo Cioffi – Guarda l’alba che t’insegna a sorridere

Quanti di noi non hai mai ascoltato da piccoli questa fiaba, quanti di noi non hanno avuto paura che arrivasse l’uomo nero, era forse una pressione ansiogena da parte degli adulti per ottenere qualcosa dai piccoli consapevoli che la costrizione genera molta paura. Spesso i bambini imparano a reprimere le proprie paure, imparano a viverle in silenzio per compiacere le figure di riferimento, per non preoccuparli o inquietarli. “Non prendere le caramelle dagli sconosciuti a scuola” un’altra paura che spesso aveva il significato di non farci fidare di nessuno che non fosse un familiare o un amico dei genitori, giusta attenzione dei genitori verso i piccoli che ancora non hanno la forza per conquistarsi un posto nel mondo.Prima di voler padroneggiare la paura è importante dunque riconoscere la sua importanza: se non avessimo mai paura, mancherebbe qualcosa di determinante nella nostra vita e, come afferma Paola Binetti, neuropsichiatra infantile che si occupa da molti anni di psicologia evolutiva: “Un bambino senza paure è un bambino che ha soffocato il proprio senso dell’avventura”.
Il mondo infantile è animato da mille paure, i bambini possono vivere paure reali e timori irrazionali.
Le paure reali sono quelle “fuori di noi”, quelle legate a esperienze reali che il bambino vive e sperimenta sulla propria pelle, quelle che hanno un riscontro nella realtà come per esempio l’intensa paura e spavento che può sperimentare un bambino quando cade per terra e si fa male o le paure scatenate da stimoli esterni come per esempio la paura dei rumori forti per i neonati, la paura del temporale, la paura per il fuoco che ci ha bruciato, per il gatto che ci ha graffiato, per l’insetto che ci ha punto.

Una foto dell’anno 1999

Eccola qua, siamo in Via Ridolfi vicino all'incrocio con Via Salvagnoli. La foto risale all'anno 1999. Notate bene la pavimentazione…

I Tetti di Empoli

Veduta panoramica mozzafiato sui tetti di Empoli, in direzione ovest. Il cielo fa da cornice suggestiva. A voi i commenti…

Torna su