Un'altra, l'ennesima, cartolina con la Fontana e la facciata della nostra Collegiata. Non sono moltissimi…
Furto d’arte senza destrezza, nell’agosto 1944.
Nell’agosto 1944, a Villa Alessandri di Petroio, pose il suo comando il Generalleutnant Heinrich Greiner, comandante della 362. Infanterie-Division.
La villa si prestava, con il suo parco, la sua vista sul fronte dell’Arno e le sue stanze ombrose. Di solito, i generali tedeschi erano maestri a scegliersi, come sedi di comando, i posti migliori.
Tra i doveri del comando e i riposi nelle stanze della villa, non deve essere sfuggito, al generale stesso o a qualcuno dei suoi ufficiali, che c’erano dei piccoli tesori d’arte. Nel 1995, il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali dettero alle stampe un poderoso volume dal titolo L’opera da ritrovare. Repertorio del patrimonio artistico italiano disperso all’epoca della seconda guerra mondiale.
MAPPA: VILLA DEGLI ALESSANDRI, PETROIO
Tra le centinaia di opere d’arte di ogni tipo (pitture, sculture, oggetti di culto ecc.) trafugati e mai più ritrovati, ne spicca una che ci riguarda da vicino. Trascriviamo la relativa scheda: Francesco Simonini (1689-1753) Battaglia, olio su tela 68×50 ca; quantità: 4; Firenze, Collezione conte Cosimo degli Alessandri; coll. Succ: Petroio (Vinci FI). Il Simonini, nato a Parma, era specializzato in quadri che riproducevano battaglie, soldati a cavallo e altri soggetti a carattere militare. La chiusa della scheda è emblematica: trafugata alla fine di agosto del 1944 dalle truppe naziste da Petroio (Vinci, Firenze).
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Più chiaro di così? Visto che a fine agosto, nella villa, c’era il Greiner, possiamo ipotizzare con buon margine di sicurezza che a “prelevare” l’opera d’arte sia stato o lo stesso Generalleutnant o uno dei suoi uomini. Peccato che nessuno mai abbia chiesto a quest’ufficiale conto di questa opera d’arte sottratta al nostro patrimonio.
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