Settembre 1969, arriva la “cartolina”. Presentarsi alla “Caserma Vittorio Veneto Firenze” per partecipare al “Corso Allievi Ufficiali Medici di Complemento”.
La Madonna degli Architetti al Magazzino del Sale in via Ridolfi a Empoli
Il tabernacolo è collocato in facciata dell’edificio Magazzino del Sale, oggi sede del Museo del Vetro, in posizione dominante sulla parete angolare disposta a scarpata all’incrocio tre via Chiara e Ridolfi.
Si tratta di una Madonna con Bambino, in stile bottega robbiana; si condivide l’attribuzione di “Madonna degli Architetti“, attribuita da Testaferrata e Parri [1], in quanto pienamente corrispondente all’omonimo prototipo di Andrea della Robbia conservato al Museo nazionale del Bargello.

Magazzino del Sale, 03/10/2011
DESCRIZIONE
Si tratta di una terracotta dipinta in policromia e invetriata; al centro di una cornice di frutti e foglie disposte a “U” rovescia vi è la Madonna con Bambino è in posizione seduta, è voltata col mezzobusto di profilo sul suo fianco destro e abbraccia il Bambino, quest’ultimo posto in piedi sulla gamba della Madonna e succhiandosi il dito della mano sinistra. Tale configurazione è esattamente rispondente alla Madonna degli Architetti esposta al Museo del Bargello a Firenze.
La terracotta è posizionata al di sopra di un piccolo basamento rivestito da una lastra in marmo bianco su cui vi è incisa un’Iscrizione.
Essa è alloggiata in un’edicola composta da una soglia in pietra serena, due ritti e un arco a tutto sesto in laterizi intonacati, quest’ultimo coperta da una doppia centinatura aggettante composta da pianelline sottostanti a pianelle in cotto.
Lo sfondo della nicchia e le parti intradossali dei ritti e dell’arco risultano tinteggiati di colore azzurro.

La Madonna degli Architetti
Al suo interno vi è ancora oggi una striscia lignea arcuata e applicata all’intradosso dell’arco, da cui fuoriescono sette basamenti di attacco per lampadine elettriche, oltre a un filo di alimentazione dotato di un altro piccolo attacco.
Una volta doveva esserci l’infisso di protezione, probabilmente una finestrella, considerando i monconi tranciati di due cerniere sul ritto destro e di un arpioncino sul ritto sinistro.
Si suggerisce a chi di competenza di reinstallare il finestrino, e possibilmente effettuare un leggero intervento di manutenzione e ripulitura.
Nel complesso il suo stato conservativo è buono.

Particolare dell’Iscrizione in marmo
L’ISCRIZIONE E STORIA
La terracotta è posizionata al di sopra di un piccolo basamento rivestito da una lastra in marmo bianco su cui vi è inciso la seguente iscrizione:
ÆDICVLAM. HANC. B. V. AB. AN=
GELO. ANNVNTIATÆ. ANTIQVI=
TVS. DICATAM. NONNVLLI. CIVES.
STIPE. COLLATITIA. RESTAVRAN=
DAM. ET. IMAGINEM. SVB. TITVLO
MATER. DEI. AN. SAL. MCMXXI P.C.
L’iscrizione fu apposta nell’anno 1921 in occasione di un restauro finanziato da alcuni cittadini, consacrandola alla Vergine Madre di Dio e alloggiandovi l’attuale terracotta; dalla stessa iscrizione si evince che in precedenza era dedicata alla Vergine annunciata dall’Angelo.

Particolare dell’Iscrizione in marmo
Note e Riferimenti:
[1] I tabernacoli di Empoli, E. Testaferrata e D. Parri – Editori dell’Acero 1998, pag. 46;
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