Presi dalla curiosità di sapere chi fossero i proprietari degli edifici e suoli di tutte quelle particelle, l'anno scorso (2012) facemmo la trascrizione delle tavole indicative presentandola al Palazzo Ghibellino
Tommaso Mazzoni, da: L’Involontario Soggiorno, Spunti ed appunti occasionali – 2009-2012
083 – Sul gioco della lippa
O meglio, una fra le possibili origini del nome del gioco della lippa.
Riguardo al nome lippa, considererei che in certe località si ha, per tale gioco, una suddivisione semantica relativa ai due moti: per un primo colpo: quando si vuol fare saltar su un bastoncino affusolato; e per il secondo colpo: quando si tenta di lanciarlo distante. L’ho desunto dal fatto che a Ferrara, per “lippa”, si dice “bac e pandòn” e che in Friuli (oltre a dire anche “il gioco del lip”) si usa l’allitterazione “pìndul pàndul”.
Non ci sarebbe da meravigliarsi, ritengo, se il nome lippa davvero derivasse da esclamazioni proprie dei ragazzi: nel termine “lippa” si ravviserebbe pertanto una prima parte, con la sillaba “lì”, e varrebbe per “colpisco lì” o “colpisci lì”, ovvero il punto più adatto per far saltare su in aria il bastoncino; indi, sùbito dopo il “lì”, il “(p)pa”.
Per cui, se tale ipotesi potesse reggere, si avrebbe appunto, nell’insieme, il suono equivalente a “li(p)… pa”».
È soltanto per voler giocare, questo mio: sì, il giocare, appunto, su un gioco…
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